DOTT. GIOVANNI MASELLA
Odontoiatria e Protesi Dentaria

Sterilizzazione

sterilizzazioneNei nostri studi prestiamo una attenzione “maniacale” all’igiene degli ambienti e alla sterilizzazione degli strumenti che adoperiamo.
E’ sempre più frequente trovarsi a contatto con persone che, magari a loro insaputa, sono portatrici di malattie infettive. Per questo motivo, con l’intento di tutelare tutti i pazienti ma anche tutti gli operatori che lavorano nello studio, utilizziamo rigorose misure di prevenzione delle infezioni crociate (quelle in pratica trasmesse da un paziente agli strumenti e, da questi, al personale o ad altri pazienti).
Per ottenere questo risultato adottiamo diverse strategie:

– Largo utilizzo di materiale monouso (tovaglioli, bicchieri, aspirasaliva flessibili, guanti, mascherine, vassoi, pennellini…): all’uscita del paziente dallo studio viene asportato tutto il kit monouso utilizzato, che viene poi ritirato e smaltito, insieme agli altri “rifiuti speciali”, da una ditta specializzata.
– Utilizzo di procedure di sterilizzazione controllate per tutto il materiale non monouso (la norma UNI EN 556-1:2002 stabilisce che è possibile indicare come sterile un prodotto quando è sottoposto ad un procedimento di sterilizzazione convalidato).

Queste procedure prevedono il rigoroso rispetto di determinati passaggi, che sono:

1) Differenziazione dei percorsi tra materiale contaminato e materiale sterile

2) Decontaminazione chimica, tramite prelavaggio in vasca ad ultrasuoni con liquidi disinfettanti e detergenti specifici

3) Lavaggio manuale individualizzato

4) Asciugatura

5) Confezionamento
Il corretto processo di confezionamento dei materiali è una componente essenziale per garantire l’efficacia del processo di sterilizzazione; esso ha lo scopo di:
– conservare la sterilitĂ  dei materiali fino al momento del loro uso
– permettere la penetrazione ed il contatto degli oggetti con gli agenti sterilizzanti
– ridurre il rischio di contaminazione al momento dell’apertura

6) Sterilizzazione in autoclave, il cui funzionamento è il seguente: all’interno della camera dell’autoclave lo strumentario viene esposto a vapore acqueo a 135° sotto pressione di circa due atmosfere per almeno 15 minuti, previa esecuzione del vuoto, cosicché il vapore possa raggiungere anche gli anfratti più sottili degli strumenti. Questo trattamento, come dimostrano le ricerche effettuate da vari istituti, fornisce la certezza dell’eliminazione di tutti i batteri, i virus e le spore.

7) Controlli giornalieri atti ad accertare l’efficacia della procedura di sterilizzazione; i controlli sono basati su metodi: fisici (a mezzo di strumenti di misurazione associati all’apparecchiatura di sterilizzazione), chimici (attraverso indicatori chimici inseriti nelle buste) e biologici (tramite preparati batterici innocui per testare l’effettiva capacitĂ  sterilizzante del processo). L’esito di questi controlli viene riportato su un apposito registro.

8) Stoccaggio per i tempi stabiliti dal protocollo

9) A queste misure, riguardanti lo strumentario minuto, occorre affiancare altre misure riguardanti le grandi attrezzature e tutto l’ambiente di lavoro.
Le principali sono:
– a. Disinfezione delle superfici d’appoggio, delle parti non rimovibili e delle componenti idriche del riunito odontoiatrico mediante appositi liquidi ad ogni cambio di paziente.
– b. Isolamento delle parti che vengono a contatto con gli operatori (maniglie lampada e riunito, manico del radiografico, tastiere della poltrona) mediante pellicola trasparente, che verrĂ  rimossa e sostituita ad ogni cambio paziente (questo fa si che gli operatori non “tocchino” mai superfici contaminate da altri pazienti).

L’applicazione rigorosa di tutte queste “regole” consente il raggiungimento di elevati livelli di sicurezza, in grado di proteggere efficacemente i pazienti e gli operatori.