DOTT. GIOVANNI MASELLA
Odontoiatria e Protesi Dentaria

Implantologia

Per implantologia si intende quell’insieme di tecniche chirurgiche atte a riabilitare funzionalmente un paziente affetto da edentulismo totale o parziale mediante l’utilizzo di impianti dentali, inseriti chirurgicamente nell’osso mandibolare o mascellare, che permettono la connessione di protesi fisse o mobili. Tali impianti possono essere di diverse forme inseriti in diverse sedi con varie tecniche e poi connessi alle protesi con diverse tempistiche.
L’implantologia dentale si suddivide in endossea e iuxtaossea.
Quella endossea (utilizzata nel nostro studio) è estremamente piĂą diffusa; utilizza impianti (fixture) di forma cilindrica/conica filettati all’esterno e con connessione interna a varia conformazione per la parte emergente (moncone) e piĂą raramente cilindri o coni privi di filettatura esterna ma con analoghi sistemi di connessione interna per il moncone.
Il materiale utilizzato per la produzione degli impianti è il titanio, in forma commercialmente pura: materiale biocompatibile che non comporta reazioni da parte dell’organismo (popolarmente ma erroneamente note come rigetto). Gli impianti, posizionati nell’osso del paziente, vengono fortemente inglobati in esso dai fisiologici meccanismi della rigenerazione ossea; avviene in questo modo l’osteointegrazione, una unione tra osso e impianto che resta stabile sotto il carico e garantisce la funzione masticatoria in assenza di segni clinici o sintomi, ossia
â–Ş Assenza di dolore persistente riferito al sito dell’impianto
â–Ş Assenza di infezione ricorrente
â–Ş Assenza di mobilitĂ  dell’impianto
â–Ş Assenza di radiotrasparenza attorno all’impianto.

Nel nostro studio adoperiamo due differenti protocolli operativi, a seconda dei casi e delle indicazioni:
â–Ş two stage (due fasi): la prima “sommersa”,con l’inserimento dell’impianto in posizione sottomucosa, la seconda dopo 2-5 mesi con il collegamento del moncone e della protesi;
â–Ş one stage (una fase): inserimento dell’impianto che viene lasciato transmucoso; generalmente attendiamo l’osteointegrazione (sempre 2-5 mesi), ma in alcuni casi ricorriamo al carico immediato tramite protesi provvisoria.

Rigenerazione ossea

Se l’osso mandibolare o mascellare risulta insufficiente per un impianto, ricorriamo alle tecniche di rigenerazione ossea. Lo scopo è quello di sollecitare il processo fisiologico di rimodellazione e crescita dell’osso, utilizzando diversi “materiali”.
L’ osso autologo è considerato unanimemente il gold standard: esso è sia osteoconduttivo, cioè fornisce supporto meccanico ai vasi e agli elementi cellulari che andranno a colonizzare il sito di innesto, sia osteoinduttivo, ossia stimola l’osteogenesi nel sito di innesto. Tuttavia l’utilizzo di osso autologo, per quanto sia il materiale da preferire, presenta anche alcuni svantaggi. Se viene scelto come sede di prelievo un sito endo-orale, la quantità di osso autologo ottenibile è relativamente limitata. Se la quantità di osso richiesta è più elevata, è necessario ricorrere a un sito extraorale con un intervento chirurgico che può avere delle complicanze. In alternativa si può ricorrere ad altri tipi di sostituti ossei che trovano oggi un importante campo di applicazione i cui risultati sono comprovati dalla letteratura scientifica. Possono essere usati da soli o abbinati all’osso autologo e presentano diversi vantaggi: non necessitano di una sede chirurgica per il prelievo, hanno una minor morbilità post-operatoria, sono disponibili nella quantità desiderata e sono ben accettati dai pazienti.

Sostituti ossei di origine biologica

Il tessuto osseo omologo può essere prelevato da donatore vivente o da cadavere, in quest’ultimo caso entro le 24 ore dal decesso. Effettuiamo questo tipo di interventi in collaborazione con la Banca dei Tessuti della Regione Veneto (ULSS 9 di Treviso).
Sempre biologici, ma di derivazione animale sono i sostituti ossei eterologhi: attualmente quelli da noi più impiegati sono di origine bovina, deantigenati per via termica a temperature comprese tra 600 °C e 1200 °C e si presentano oltre che in blocchi, sotto forma di granuli di spongiosa o corticale.
Questi sostituti si rimodellano e sono sostituiti completamente da osso endogeno con un andamento temporale compatibile con il normale turnover dell’osso umano.

Sostituti ossei sintetici

I sostituti ossei sintetici sono tutti quei materiali che mostrano di possedere una capacità osteconduttiva e di mantenere nel tempo legami stabili con l’osso neoformato. Morfologicamente possono essere porosi, cristallini amorfi, granulari. Quelli che presentano un documentato follow-up sono i biovetri, i polimeri dell’acido poliglicolico e polilattico, l’idrossiapatite sintetica, il solfato e fosfato di calcio.

Chirurgia 3D guidata

Recente acquisizione nella nostra attività clinica è l’implantologia guidata dal computer. Grazie all’impiego di particolari software possiamo realizzare, partendo dalle immagini ricavate attraverso un esame tomografico DENTASCAN, un elaborazione virtuale dell’anatomia della zona dove andranno inseriti gli impianti. Si determinano in questo modo la esatta posizione e inclinazione degli impianti in rapporto alla posizione del dente da sostituire ed alla conformazione anatomica del paziente. I dati così ottenuti vengono quindi trasformati in una mascherina individualizzata attraverso la quale è possibile riprodurre nella bocca quanto programmato in precedenza al computer. I vantaggi nell’utilizzo di questa metodica consistono nell’assoluto controllo della posizione dell’impianto, senza incorrere nel rischio di ledere strutture anatomiche sensibili e nella riduzione dei tempi dell’intervento, migliorando quindi il decorso post intervento.
Una delle applicazioni piĂą frequenti di questa tecnica è il cosiddetto “All-on-Four”, protocollo ideato dal Dott. Paulo Malò della Clinica Malò di Lisbona, che consente l’immediata funzione masticatoria in poche ore e in una sola seduta.
Questa tecnica risolve anche casi sino a ieri non risolvibili, perchĂ© le particolari inclinazioni degli impianti posteriori consentono il loro inserimento indipendentemente dalle formazioni anatomiche, quali il nervo alveolare o il seno mascellare, che limitano la possibilitĂ  di avere una protesi fissa con l’implantologia tradizionale. Inoltre con “All-on-Four” c’è un ridotto trauma operatorio, nessun rischio rispetto a un intervento di normale chirurgia implantologia ed è risolutiva per la riabilitazione totale dell’apparato masticatorio, applicabile nella quasi totalitĂ  delle edentulie del mascellare inferiore e in gran parte di quelle del mascellare superiore.
L’intervento è eseguito in anestesia locale, in un’unica seduta con possibile (in determinati casi) contestuale applicazione della protesi e sulla base di un apposita mascherina, che “guida” l’operatore, senza pertanto dover ricorrere ad incisioni chirurgiche, punti di sutura e conseguenti disagi post operatori.

Casi clinici – Implantologia


Video


Files

Link